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Renato Zaccheddu: cresciute le richieste di chirurgia estetica per effetto "Zoom Boom" in pandemia

Vedersi costantemente attraverso gli occhi impietosi della videocamera ha spinto molte donne, ma anche uomini, a ricorrere alla chirurgia estetica.

Al di là delle conseguenze più gravi sullo stato di salute, in questi anni la pandemia e i suoi risvolti hanno avuto effetti meno lesivi, ma determinanti su molti ambiti della vita di ognuno di noi. Ad esempio, i prolungati lockdown e il conseguente smart working hanno fatto aumentare la richiesta di abbigliamento casual, rispetto a quello più formale indossato precedentemente per andare in ufficio. Così come la mancata possibilità di viaggiare ha consentito alle persone di avere più soldi a disposizione da investire in attività alternative.

In ambito estetico, la necessità di organizzare riunioni e meeting in video call, anziché in presenza, ha causato quello che è stato definito Zoom Boom: vedersi costantemente attraverso gli occhi impietosi della videocamera, infatti, ha spinto molte donne, ma anche uomini, a ricorrere alla chirurgia estetica per correggere quei difetti che la costante visione di sé ha messo in evidenza. 

Anche il maggiore utilizzo dei social, dovuto al fatto di avere più tempo libero, ha creato questa sovraesposizione del proprio viso in primo piano, aumentando così la consapevolezza dei propri difetti estetici.

Nel 2020, l’AAFPRS (American Academy of Facial Plastic and Reconstructive Surgery), la più grande associazione mondiale di Chirurghi Plastici del volto, ha condotto un indagine tra i propri membri. Nonostante il Covid, il 90% degli stessi ha dichiarato di aver registrato un aumento degli appuntamenti di circa il 10% rispetto all’anno precedente, e questo nonostante i due mesi di mancata attività per il primo lockdown”, spiega il Dott. Renato Zaccheddu, specialista in Chirurgia Estetica. “Oltre all’effetto Zoom Boom, tale incremento è stato favorito dalla maggiore disponibilità economica delle persone, che non potevano spendere soldi, ad esempio, in viaggi; da un’aumentata flessibilità sia nella programmazione che nel recupero post operatorio, grazie allo smart working; e persino dall’uso delle mascherine, che hanno consentito di nascondere i segni dell’intervento nei primi giorni e settimane post chirurgia o trattamento”.

In generale, le richieste più frequenti da parte di donne e uomini che si sono visti stanchi o affaticati durante le lunghe sessioni di video call hanno riguardato soprattutto interventi di ringiovanimento al viso, ma anche di rinoplastica e, per alcuni, di otoplastica.

Tra i servizi offerti dal Dott. Renato Zaccheddu, che opera tra Milano, Parma e Londra, uno di quelli maggiormente in linea con le richieste determinate dallo Zoom Boom è certamente il Facelift, alla ricerca di quel ringiovanimento più efficace e duraturo che i vari trattamenti ambulatoriali di medicina estetica non riescono a ottenere. Ma notevole è stata anche la richiesta per la rinoplastica, da sempre uno dei tre interventi più eseguiti in chirurgia estetica. L’improvviso cambiamento dei costumi da due anni a questa parte non ha fatto altro che aumentarne i numeri. 

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