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Recovery Plan: sfida da vincere

Si è concluso il Consiglio dei Ministri. Approvato il Pnrr e il fondo complementare da 30,6 miliardi. Il documento sarà inviato a Bruxelles.

Mario Draghi ha detto che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) rappresenta una sfda che non possiamo perdere, io direi che dobbiamo vincerla. Vincere è possibile. Il perno fondamentale saranno le riforme da implementare e avviare tempestivamente. Un vincolo determinante per ridurre il gap strutturale tra l’Italia e gli altri Paesi e vedere il Pil crescere.

Nel documento il governo spiega come intende spendere i finanziamenti che arriveranno dall’Unione Europea tramite il Next Generation EU, chiamato anche Recovery Fund.

Il Consiglio dei ministri, di oggi, ha dato il via libera definitivo al Pnrr e al decreto per l'istituzione di un fondo complementare da 30 miliardi. 

Il Piano è articolato in progetti di investimento e riforme, come ribadito da Draghi. Le riforme e gli investimenti sono corredati da obiettivi quantitativi e traguardi intermedi e sono organizzate in sei Missioni. I progetti di ciascuna missione mirano ad affrontare tre nodi strutturali del nostro Paese, che costituiscono obiettivi orizzontali dell’intero Piano.

Le risorse sono pari a 191,5 miliardi. A queste si aggiungono quelle stanziate dal Governo, ulteriori 30,6 miliardi per il finanziamento di un Piano nazionale complementare da affiancare al dispositivo europeo. 82 miliardi sono destinati al Mezzogiorno. E' previsto un importante investimento nei trasporti ferroviari ad alta velocità soprattutto nel centro-sud

Tre macro obiettivi: colmare il divario tra Nord e Sud, rilanciare il ruolo della donna nel lavoro e la società, ridare lavoro e futuro ai giovani.

Per raggiungere gli obiettivi sono prevoste sei missioni:

  • Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura
  • Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica
    Infrastrutture per una mobilità sostenibile
  • Istruzione e ricerca
  • Inclusione e coesione
  • Salute

Agli investimenti si abbinano i progetti di riforma di fisco, giustizia, pubblica amministrazione e concorrenza. Giovani, donne e Sud, sono le tre priorità trasversali

Le risorse principali sono destinate alla Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica, ben 70 miliardi, che deve affrontare i temi dell'agricoltura sostenibile, dell'economia circolare, della transizione energetica, della mobilità sostenibile, dell'efficienza energetica degli edifici, delle risorse idriche e dell'inquinamento. Sono previste misure per migliorare la gestione dei rifiuti e per l'economia circolare, rafforza le infrastrutture per la raccolta differenziata, e ammoderna o sviluppa nuovi impianti di trattamento rifiuti.

40 miliardi saranno destinati alla digitalizzazione e all’innovazione, sia delle pubbliche amministrazioni che del sistema imprese.

Circa 30 miliardi per istruzione e formazione. Creazione di più posti negli asili e per il tempo pieno, più mense scolastiche, e interventi per la messa in sicurezza di infrastrutture dedicate allo sport a scuola. Un mondo meglio organizzato per consentire alle donne di potersi "occupare" di sè. Come ha detto il Premier “Vogliamo permettere alle donne imprenditrici di realizzare i loro progetti". Quindi si vedrà partorire il Fondo sull'imprenditoria femminile introdotto con la legge di bilancio del 2021 e che ad aggi non ha avuto attuazione.

Alla Salute, che rappresenta un bene pubblico fondamentale, sono destinati complessivamente di 18,5 miliardi mirati a rafforzare i servizi sanitari sul territorio e modernizzare e digitalizzare il sistema sanitario, al fine di garantire un equo accesso a cure efficaci.

Tra le misure dedicate ai giovani: si punta sul lavoro attraverso percorsi di formazione in linea con il mercato del lavoro e incentivi per la creazione di nuove imprese da parte di chi ha meno di 35 anni e sulla famiglia attraverso l'introduzione di una garanzia statale che consenta di  non pagare un anticipo per acquistare una casa e avere maggiori possibilità di contrarre un mutuo.

Per finire oltre 18 miliardi andranno a finanziare il Superbonus al 110% (le stesse risorse stanziate dal precedente governo). Il governo si è impegnato a inserire nel disegno di legge di bilancio per il 2022 una proroga dell'ecobonus per il 2023, tenendo conto dei dati relativi alla sua applicazione nel 2021.

Insomma i presupposti ci sono, i fondi arriveranno a breve e non ci resta che metterci in azione. Ora è arrivato il tempo del fare, del rinnovamento. Crescere e innovare. Il nostro Paese se lo merita.

 

Federica Sorge

Caporedattore Economia News

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