Amianto in Videocolor: strada aperta al pre-pensionamento per centinaia di lavoratori
Il Tribunale di Roma – Sezione Lavoro, con sentenza n. 7544/2025 depositata il 26 giugno 2025, e passata in giudicato in questi giorni, ha accolto integralmente il ricorso del lavoratore M. N., difeso dall’Avv. Ezio Bonanni, che ha portato alla condanna dell’INAIL.
E' stata riconosciuta la natura professionale dell’ispessimento pleurico, che tra l’altro anticipa molto spesso il mesotelioma pleurico. Perciò l’INAIL è stata condannata a riconoscere la natura professionale della patologia asbesto-correlata, la menomazione biologica del 6% e il relativo diritto all’indennizzo in capitale. La decisione è divenuta definitiva, sia formalmente sia sostanzialmente. Contestualmente, il procedimento ha portato al rilascio del certificato di esposizione qualificata ad amianto per il periodo compreso tra il 1° maggio 1990 e il 31 dicembre 2006, pari a circa sedici anni di attività lavorativa nello stabilimento Videocolor di Anagni. Tale riconoscimento consente al lavoratore di ottenere otto anni di prepensionamento e apre la strada alla stessa possibilità per centinaia di ex dipendenti Videocolor/VDC Technologies.
Cosa ha stabilito il Tribunale di Roma
Il Tribunale ha accertato che M. N., manutentore presso lo stabilimento Videocolor (successivamente VDC Technologies), è stato esposto in modo significativo, diretto e continuativo a fibre e polveri di amianto per decenni. Le testimonianze, la documentazione tecnica e gli atti delle autorità sanitarie hanno confermato la presenza di amianto nei forni, nelle coibentazioni, nei macchinari, nelle rulliere, nelle guarnizioni e in diverse strutture dell’impianto, oltre ai numerosi interventi di bonifica effettuati negli anni.
La consulenza medico-legale disposta dal Tribunale di Roma, su richiesta dell’Avv. Ezio Bonanni, ha riconosciuto il nesso causale tra l’esposizione e gli ispessimenti pleurici focali riscontrati nel lavoratore, patologia tabellata che comporta una presunzione legale di origine professionale. Il Tribunale ha pertanto condannato l’INAIL a liquidare l’indennizzo del danno biologico nella misura del 6%, con decorrenza dalla denuncia di malattia professionale, e al pagamento delle spese legali.
Le dichiarazioni
Avv. Ezio Bonanni (ONA): “Questa sentenza conferma ancora una volta la gravità dell’esposizione ad amianto nello stabilimento Videocolor di Anagni. Il rilascio del certificato di esposizione ad amianto, per questo lavoratore è il risultato della sentenza di condanna emessa dal Tribunale di Roma. Si tratta di un risultato ancora più decisivo perché questo lavoratore ha 34 anni di contributi e quindi con il riconoscimento di 16 anni, ha una maggiorazione di 8 anni di anzianità contributiva, dal 1990 al 2006, e quindi raggiungere i 42 anni per conseguire la pensione. Quindi il lavoratore otterrà il prepensionamento. Se fosse stato ancora più giovane avrebbe potuto conseguire la pensione di invalidità amianto, che prescinde dall’età ed anzianità. Questa sentenza apre la strada alla possibilità che tutte le altre centinaia di lavoratori dello stesso sito, rimasti privi di occupazione per la sua chiusura, possano ottenere il prepensionamento. L’ONA continuerà a tutelare tutti i lavoratori che hanno subito danni per l’amianto”.
Il caso in breve
M. N. ha lavorato presso Videocolor/VDC Technologies dal 1990 al 2013 svolgendo mansioni di manutentore, con attività quotidiane a diretto contatto con forni, rulliere, macchinari e ambienti contaminati da amianto. Dopo il mancato riconoscimento della malattia professionale da parte dell’INAIL, il ricorso giudiziario promosso con il supporto dell’ONA ha determinato il pieno accertamento della responsabilità dell’Istituto. Con comunicazione del 31 ottobre 2025, gli uffici INAIL hanno confermato l’esecuzione della sentenza, l’avvio delle procedure per la liquidazione dell’indennizzo e la formalizzazione degli adempimenti conseguenti.
L’impegno dell’ONA
L'Osservatorio Nazionale Amianto prosegue il suo impegno. Si avvale del supporto fondamentale dell’Avv. Ezio Bonanni, il quale guida uno staff legale, con articolazioni in tutto il territorio nazionale. Le sedi ONA, nel territorio nazionale, assicurano la presenza sul territorio, e l’assistenza continua. Per la prevenzione primaria e la tutela dei lavoratori e cittadini esposti e vittime dell'amianto e di altri cancerogeni. Proprio per realizzare le finalità di prevenzione primaria, l'associazione ha a suo tempo costituito lo sportello ONA. Per la tutela dei cittadini e lavoratori è sufficiente contattare telefonicamente il numero verde ONA gratuito 800 034 294, oppure scrivere direttamente attraverso il sito ONA.
Fonte: Osservatorio Nazionale Amianto