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Le Banche non abbandonano le imprese

Quale è il reale meccanismo di applicazione delle nuove normative di vigilanza sugli sconfinamenti continuativi? Come poter evitare le conseguenze a cui andrebbero incontro gli imprenditori? Si potrà continuare a fare ricorso al factoring? Potrebbe esserci il rischio che questa fondamentale fonte di sostegno finanziario per le aziende venga svuotata di appeal?

Le imprese sono preoccupate riguardo all’applicazione delle “Nuove normative di vigilanza sugli sconfinamenti continuativi”, entrate in vigore, dal 1° gennaio 2021. Secondo quanto riportato sui media, anche solo uno sconfinamento di conto corrente, al di sopra delle nuove soglie stabilite per le persone fisiche, le PMI e le imprese, può comportare il passaggio a default di tutte le esposizioni nei confronti delle Banche.

Ne abbiamo parlato con Andrea Ferretti, economista e docente all’Università di Verona e all’Innovation Academy di Trentino Sviluppo, intervistato dal nostro direttore Massimo Maria Amorosini per aiutarci a spiegare agli imprenditori il suo reale meccanismo di applicazione e come poter evitare le conseguenze a cui andrebbero incontro. Link della videointervista.

"Dal primo gennaio 2021, come peraltro previsto da lungo tempo, sono entrate in vigore delle nuove regole di vigilanza, con una nuova definizione di default, ed in particolare si va a toccare il "past due", ovvero lo sconfinamento, o anche una rata non pagata, per oltre novanta giorni, abbinato ad una dimensione dello sconfinamento superiore ad una certa percentuale del totale delle esposizioni che quel soggetto ha verso la banca. Fino al mese di dicembre 2020 lo sconfinamento si aveva quando veniva superato il valore del 5% del totale delle esposizioni verso la banca. 

Il past due ricordiamo che è una delle tre categorie del credito deteriorato, quindi si entra negli NPL con tutte le ben note conseguenze

Il past due preoccupa per vari motivi, principalmente è la botola spalancata sul credito deteriorato, perche per entrare in sofferenza o in incaglio ci vuole un pò di tempo mentre per questo strumento bastano solo 90 giorni di sconfinamento continuativo per trovarsi in questa rischiosa ragnatela, del credito deteriorato, nella quale è sempre più facile entrare e sempre più difficile uscirne

Sul discorso del past due siamo completamente isolati in Europa, perchè all'estero già non hanno linee di elasticità di cassa e non conoscono l'esistenza dello sconfinamento. In Italia invece si è sempre fatto uso degli sconfinamenti che venivano quasi promossi dalle stesse banche. 

Dal 1 gennaio la soglia del 5% è stata abbassata per tutti i Paesi al 1%, facendo così che nella notte di San Silvestro tutta una parte di credito "problematico", cioè già con qualche anomalia, è entrato in pass view diventando credito deteriorato. Di conseguenza per l'Azienda ci sono difficoltà per accedere al credito, aumento dei costi per le operazioni, peggioramento del rating, ma anche per la Banca ci sono conseguenze perchè è tenuta a fare pesanti accantonamenti a conto economico su quella posizione aggravando il proprio bilancio con conseguente difficoltà poi per sostenere le imprese nell'erogazione del credito. "

Un'altra fondamentale fonte di sostegno finanziario per le aziende è rappresentata dal factoring, uno strumento sempre più indispensabile per le PMI per ottenere subito liquidità. Ricordiamo che l’impresa ricorrendo al factoring, riceve l’importo dei crediti ceduti, prima della loro scadenza, dedotto di un corrispettivo che costituisce il guadagno del Factor. Abbiamo chiesto a Ferretti se nell’attuale scenario di crisi economica e profonda incertezza, si potrà continuare a fare ricorso a questo strumento o se ci sia il rischio che questa fondamentale fonte di sostegno finanziario per le aziende venga svuotato di appeal.

" Il factoring costituisce in Italia il 14% del PIL, nel solo 2020 sono stati factorizzati circa 255 miliardi di euro da 25 mila imprese di cui il 60% piccole imprese. E' una valida alternativa al credito bancario, soprattutto se pensiamo che in Italia le PMI sono troppo legate alle banche che per il 90% rappresentantano la principale risorsa finanziaria da cui attingere.

La nuova normativa sul default non guarda solo ai debiti di natura finanziaria, ma incide anche sul ritardo del pagamento commerciale di una fattura e questo non va bene perchè sono due cose diverse, perchè i novanta giorni di ritardo sul pagamento di una fattura commerciale non è affatto vero che indica da solo una situazione di difficoltà del debitore perchè nel campo commerciale vigono altre regole.

La nuova normativa di vigilanza ha erroneamente fatto una comparazione delle situazioni, e per di più in un momento di crisi che rende le nostre imprese particolarmente deboli."

 

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