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Policlinico Militare di Anzio: c’era amianto

Vittoria dell’ONA e dell’Avv. Ezio Bonanni. Risarcimento per oltre 750 mila euro per il danno da lutto che si somma al danno già risarcito per la vittima

Il Tribunale di Roma ha emesso una sentenza definitiva e passata in giudicato che condanna il Ministero della Difesa al risarcimento dei familiari di M. M., dipendente civile del Policlinico Militare di Anzio deceduta nel 2009 per mesotelioma pleurico. Il giudice ha riconosciuto il danno parentale in favore della madre, della sorella e dei nipoti, per un importo complessivo superiore a 750 mila euro, accertando il nesso causale tra la malattia e l’esposizione professionale all’amianto.

Cosa è successo nel Policlinico Militare di Anzio 

La decisione interviene al termine di un lungo percorso giudiziario avviato per ottenere giustizia sulla morte di M. M., nata a Roma nel 1959 e impiegata per quasi trent’anni presso il Policlinico Militare di Anzio, inizialmente come giardiniera e poi con altre mansioni. La lavoratrice ha operato per anni in un contesto contaminato da fibre di amianto presenti nelle strutture dell’ospedale, senza adeguata protezione. Già nel 2016, a seguito dell’azione dell’Osservatorio Nazionale Amianto e dell’impegno degli Avv.ti Ezio Bonanni e Ciro Palumbo, era stata riconosciuta la responsabilità del Ministero per l’esposizione professionale, con successiva bonifica della struttura, purtroppo intervenuta solo dopo il decesso della dipendente.

Cosa ha stabilito il Tribunale per i danni da amianto

La nuova pronuncia del Tribunale di Roma ha respinto le eccezioni avanzate dal Ministero, confermando il legame diretto tra l’ambiente di lavoro e l’insorgenza del mesotelioma. Il giudice ha riconosciuto il profondo pregiudizio affettivo e familiare patito dai congiunti della vittima, condannando l’amministrazione al risarcimento per un totale di oltre 750 mila euro. La sentenza ribadisce l’obbligo dell’amministrazione di garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori e afferma che il mancato rispetto di tale dovere integra una grave responsabilità civile.

Le dichiarazioni del Presidente dell’ONA e l’azione per vittima del dovere 

L’Avv. Ezio Bonanni, presidente dell’ONA: “Questa decisione restituisce dignità a M. e alla sua famiglia, e rappresenta un segnale importante per tutte le vittime dell’amianto” – commenta Ezio Bonanni, presidente dell’ONA – “dietro ogni numero ci sono persone, affetti e storie di sofferenza. Continueremo a batterci perché nessun lavoratore debba più pagare con la vita il prezzo dell’amianto”.

Il caso di questa dipendente civile del Ministero della Difesa

M. M. ha dedicato la propria vita al lavoro nel Policlinico Militare di Anzio, ignara del rischio derivante dalla presenza di amianto negli edifici. Colpita da mesotelioma pleurico, è deceduta nel 2009. L’azione intrapresa dai familiari, sostenuta dall’Osservatorio Nazionale Amianto, ha portato prima al riconoscimento della responsabilità ministeriale e alla bonifica della struttura, quindi alla presente condanna risarcitoria, ora definitiva, che afferma la responsabilità dell’amministrazione per l’omessa tutela della salute dei lavoratori.

Il significato della decisione

La sentenza rappresenta un importante presidio di giustizia e memoria per le vittime dell’amianto. Per l’ONA è un ulteriore passo nella tutela dei diritti dei lavoratori esposti e nella promozione della bonifica dei luoghi contaminati, confermando l’impegno dell’associazione nell’assistenza legale e medica alle famiglie colpite.

L’impegno dell’Osservatorio Vittime del Dovere

Le vittime del dovere sono rappresentate dall’Osservatorio Vittime del Dovere APS, che continua l’azione di tutela per il riconoscimento dello status di vittima del dovere e/o equiparati a vittima del dovere. I dipendenti civili e militari del Ministero della Difesa e del Comparto Sicurezza possono chiedere la consulenza e l’assistenza gratuita dell’Osservatorio Vittime del Dovere, contattando il numero verde gratuito: 800 034 294

 

Fonte: Osservatorio Nazionale Amianto

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