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Franco Colombo: l'importanza della "Ripartenza"

Aprire non è solo possibile ma indispensabile, nel rispetto dei necessari protocolli che abbiamo imparato a rispettare nelle diverse fasi pandemiche.

Durante quest'ultimo anno abbiamo visto come la gestione delle diverse fasi pandemiche  derivate dal COVID 19 in italia, in Europa e nel resto del Mondo abbia seguito un certo schema:  da una prima fase di gestione di un'emergenza sconosciuta che ha concentrato, dal di vista organizzativo, tutta l'attenzione sulla capacità di assorbimento di un evento pandemico da parte del sistema sanitario, con il focus su l’aumento dei posti di sanità e l’acquisto di apprecchiature e strumenti di protezione individuale,  si è passati poi a una seconda fase caratterizzata dalla gestione delle cause di contagio dell’epidemia che si sviluppava sul territorio mentre parallelamente si investiva risorse e strategie per velocizzare la creazione di vaccini adeguati a fronteggiare il diffondersi del virus passando poi a una terza fase, attuale, che vede la campagna vaccinale al centro di ogni attività organizzativa, di investimento economico e di normativa per ottenere la massimizzazione della capacità di granatire vaccinazioni rapide e per una vasta fascia della popolazione, iniziando dalle cosiddette fasce deboli.

Ora si apre uno scenario diverso che quello della programmazione delle riaperture, e forse preparato con ritardo e con una certa superficialità dal punti di vista organizzativo e della progettualità sui tempi. Perché vanno assolutamente tutelate tutte quella attività che rappresentano una parte importantissima del prodotto interno lordo italiano: il turismo, la ristorazione, lo spettacolo, lo sport, e tutte quelle attività di intrattenimento che rappresentano una parte importantissima del prodotto interno lordo italiano e una delle architravi del nostro sistema economico.

Questi aspetti sono affrontati con notevole e colpevole ritardo.

Il concetto di “Rischio Calcolato” ben rappresentato dalle dichiarazioni del Presidente del Consiglio Draghi è la direttrice con la quale affrontare questo tipo di convivenza con la pandemia da parte delle attività economiche sopra riportate, e per dare corso all'unico vero sostegno economico efficace per le aziende ed imprese. Quello di farle lavorare nelle migliori condizioni possibili per permettere di produrre ricchezza tramite il loro lavoro.

È  questa una condizione imprescindibile per dare reale capacità al nostro sistema economico di sostenere l'impatto e la sfida della crescita di fronte a un debito pubblico è stato aumentato per dare contributi come la cassa integrazione COVID, redditi di cittadinanza e di emergenza, con rimborsi alle attività, sostegni spesso poco efficaci ma comunque molto costosi.

La sostenibilità di un sistema si basa sulla crescita e la crescita si basa su programmazioni di Sistema chiare, precise  ed economicamente perseguibili.

Aprire non è solo possibile ma assolutamente indispensabile, nel rispetto di protocolli che abbiamo imparato a rispettare nelle diverse fasi pandemiche, come l'uso corretto dei dispositivi di protezione individuale, il corretto distanziamento e la capacità di organizzare la logistica per evitare assembramenti.

Tutte quelle pratiche che hanno messo comunque in sicurezza moltissimi cittadini che hanno evitato il contagio, e questo deve essere il faro che permette una programmazione di riaperture efficace e soprattutto attenta a quelle che sono le esigenze legate alla stagione che stiamo vivendo, ed in particolare quella estiva, e soprattutto programmando con attenzione quello che avverrà nella prossima stagione autunnale e invernale che non può assolutamente essere persa come successe lo scorso inverno  nonostante da più di 7 mesi ci fosse la pandemia presente nel territorio nazionale.

È  l'ora di programmi chiari, di norme chiare e di scadenze chiare. Una chiarezza che dev'essere la stella polare dell'attività del Governo, del Parlamento e delle autorità preposte perché altrimenti si perderebbe ancora una volta quella possibilità di intercettare una ripresa che sta lì ad aspettare ma non può aspettare per sempre, perché le attività che non dovessero riuscire ad aprire oggi non sopraviveranno per riaprire domani.

Togliere il coprifuoco senza il venir meno dei controlli e delle norme anti assembramento è il primo segnale di attenzione al mondo economico horeca e alla prospettiva che si può gestire la convivenza con il virus.

Liberare i vaccinati e gli immunizzati da lacci e lacciuoli, permettendoli di essere la prima fonte di ripresa per i settori evidenziati in precedenza, deve essere una concreta possibilità strutturata con applicazioni in grado di fare matching fra strutture sicure e persone vaccinate o immuni, considerando anche quelle con esito tampone negativo.

Il Domani si decide oggi e sbagliare adesso significherebbe la morte di numerose attività economiche e un’ipoteca pesante per il futuro delle nuove Genearazioni.

 

Franco Colombo

Presidente FILASC

 

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