MEF: le entrate tributarie erariali segnano un +13,3% nei primi 5 mesi

Dal MEF una di quelle notizie che fa ben sperare sulla capacità del nostro Paese di avere anche coperture "non eccezionali" per far fronte agli aiuti messi in campo per fronteggiare le conseguenze economiche della pandemia covid 19. Reso pubblico ieri il report che analizza le entrate tributarie erariali nel periodo gennaio-maggio 2021.

Il confronto tra i primi cinque mesi dell'anno corrente e quelli del 2020, mette in evidenza un incremento del 13,3% con i 19.936 milioni di euro in più rispetto all'anno precedente.

Da segnalare però che il raffronto tra le due annualità è viziato da due aspetti da non sottovalutare. Il primo è che il lockdown, con le conseguenti misure economiche dirette ad affrontare l’emergenza sanitaria, è stato adottato a partire dall’11 marzo 2020. Altro aspetto è il fatto che i provvedimenti di sospensione e proroga dei versamenti di tributi erariali, emanati nel corso dell’ultimo trimestre del 2020, hanno di fatto modificato il consueto profilo temporale dei versamenti delle imposte, influenzando di conseguenza anche il gettito relativo ai primi cinque mesi del 2021.

Vediamo più nello specifico come si è arrivati al +13,3%:

• imposte dirette, incremento di 6.674 milioni di euro (+7,9%);
• imposte indirette, aumento di 13.262 milioni di euro (+20,2%), per effetto prevalentemente del gettito IVA (+10.709 milioni di euro, +26,6%) e, in particolare, dell’IVA sugli scambi interni (+9.583 milioni di euro, +26,6%). Anche la componente relativa alle importazioni ha segnato un incremento di gettito del 26,0% (+1.126 milioni di euro).

Ovvia conseguenza del particolare periodo è stata la contrazione delle entrate tributarie erariali derivanti da attività di accertamento e controllo, che hanno segnato un -625 milioni di euro pari ad un -17,5%.

Massimo Maria Amorosini

Direttore Responsabile Economia News