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Maria Laura Paxia: basarsi su criteri oggettivi

Dobbiamo tenere in considerazione il rischio a cui stiamo andando incontro, ricordandoci sempre che non è un "liberi tutti".

Siamo tutti a favore delle riaperture, perché è forte la voglia di tornare al più presto alla nostra normalità prima della pandemia

Il timore, però, è quello di vanificare gli sforzi che sono stati fatti da oltre un anno a questa parte. Il precedente Governo aveva operato sulle chiusure e aperture basandosi sulle valutazioni dei dati da parte del Comitato Tecnico Scientifico, mentre adesso c’è la sensazione che l’Esecutivo targato Draghi decida in base alle pressioni dei partiti politici.

Da imprenditrice non posso che condividere le giuste rimostranze che gli operatori economici hanno sollevato in questi difficilissimi mesi, che li ha letteralmente messi in ginocchio. Basti pensare, ad esempio, ai ristoratori, albergatori e a tutte quelle attività commerciali che non riapriranno più, perché gli indennizzi previsti dai vari decreti legge non sono riusciti a coprire le perdite di fatturato. E’ stato dimostrato che il DL Sostegni non darà oltre il 5% del mancato profitto delle aziende. 

Capisco perfettamente lo stato d’animo e le difficoltà degli imprenditori che devono comunque affrontare dei costi fissi che non guardano in faccia la crisi, a cui bisogna far fronte. 

E’ prioritario trovare un giusto punto di equilibrio che contemperi, al tempo stesso, due diritti fondamentali, che meritano di essere protetti in egual misura: la tutela della salute e la salvaguardia del lavoro

Bisogna, quindi, individuare dei criteri ben precisi che, attraverso la valutazione di alcune variabili, ci consentano di capire se, di volta in volta, ci sono le condizioni di riaprire delle attività commerciali. 

Dobbiamo tenere in considerazione il rischio a cui stiamo andando incontro, ricordandoci sempre che non è un “liberi tutti”: è fondamentale mantenere sempre alta l’attenzione, continuando a usare i dispositivi di protezione individuale e rispettare il distanziamento, perché potremmo andare incontro a nuove chiusure se i contagi dovessero riprendere ad aumentare. 

Spero che queste ormai prossime riaperture siano definitive, nonostante le perplessità di alcuni autorevoli professori, fra i quali Massimo Galli, che hanno espresso molta preoccupazione perché temono che questa non sia una buona scelta.

Lavorerei, quindi, su criteri oggettivi per determinare le chiusure e le aperture le attività commerciali.

Rispetto ai mesi passati abbiamo dei punti di forza rappresentati, in primo luogo, dal piano vaccinale che sta andando avanti e dalla bella stagione che consentirà di svolgere attività all’aperto. 

Questi due elementi potrebbero essere determinanti per ben sperare che le riaperture non siano state affrettate.

 

Maria Laura Paxia

Parlamentare Gruppo Misto - l'Alternativa c'è

 

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